Sassari in ginocchio, come del resto tanti paesi e città della Sardegna e dell’Italia. Il Coronavirus non è solo un’emergenza sanitaria, ma anche economica. Già in tempi normali gli effetti della crisi si facevano sentire all’interno delle famiglie e del tessuto sociale, ora dopo oltre un mese di paralisi sono a dir poco devastanti.
Chi era già disoccupato o viveva di lavori saltuari è disperato, gli artigiani e i piccoli imprenditori vedono diminuire giorno per giorno il loro tesoretto. I segnali evidenti di tutto questo si manifestano soprattutto presso le sedi delle associazioni di volontariato, prese letteralmente d’assalto. I volontari che vi operano fanno in maniera lodevole quello che possono, assistendo chi è in difficoltà e distribuendo generi di prima necessità, tra i quali derrate alimentari.
La Casa della Fraterna Solidarietà si trova a Sassari in Corso Margherita di Savoia, ad un passo dall’ex questura. Dalle 9 alle 11 si assiste ad una fila interminabile di persone che hanno bisogno di pasta e carne per andare avanti, di cibo per sfamare anche i propri figli. Sono ben 300 i pacchi distribuiti dall’associazione giornalmente, quasi il doppio rispetto a qualche settimana fa.
“Sfamiamo quasi un paese – spiega preoccupato Aldo Meloni, 78 anni, presidente della Onlus – Ma non solo. Cerchiamo anche di procurare bombole e tutto ciò di cui necessitano le persone più sfortunate. Che sono tante e sempre in aumento. La situazione è gravissima e noi facciamo il possibile. Devo anche dire che sono aumentate le donazioni, un bel segnale di solidarietà che lascia ben sperare in questi momenti tristi dominati dal coronavirus”. A volte si rivolgono alle associazioni persone quasi “insospettabili”, travolte dall’emergenza: “Chiunque può venire da noi, senza vergogna – afferma Meloni – Il nostro compito è aiutare il prossimo, specie in questi momenti”.