GRINZANE CAVOUR (CUNEO). Buono e solidale, il Barolo di Cavour ha fatto cifra tonda. Sono 600mila gli euro raccolti durante la prima edizione di “Barolo en Primeur”, l’asta benefica andata in scena sabato al castello di Grinzane Cavour, nel cuore delle Langhe. In una sala dove madrina dell’evento era Evelina Christillin e la prima fila era tutta occupata dalle 14 barrique di Barolo 2020 prodotto dalla vigna storica Gustava – quattro ettari ai piedi del maniero dove il conte Camillo Benso mosse i suoi primi passi da sindaco e da agronomo -, sono state tante le mani alzate per aggiudicarsi il prezioso contenuto.
La grande gara internazionale di generosità promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo e Fondazione Crc Donare, in collaborazione con il Consorzio di Tutela Barolo Barbaresco Langhe e Dogliani, era in diretta con New York, dove il critico enologico Antonio Galloni – che ha realizzato per il progetto le «note di degustazione» e coniato un certificato di autenticità digitale garantito tramite blockchain e annesso a ogni singola partita di vino – ha guidato i rilanci del suo parterre. Ma nonostante le buone intenzioni statunitensi, nessuna delle barrique volerà oltreoceano. Tutti i lotti sono stati infatti assegnati nella sala del castello albese, tra generosi benefattori seduti in platea, altri collegati al telefono, altri ancora rimasti anonimi e intervenuti con offerte scritte. Vista dall’osservatorio dell’Asta, la ripresa dell’export per il re dei vini ha ancora molti metri da recuperare.
In Langa, invece, al ritmo incalzante del direttore di Christie’s Italia Cristiano De Lorenzo, che ha condotto dal podio la gara (senza commissioni per la celebre casa d’aste), quasi tutte le barrique sono state battute tra i 30 e 40mila euro, con l’ultima (la numero 1 proveniente dai grappoli più storici della vigna che hanno 80 anni) aggiudicata in sala per 50mila euro che andranno a favore della Fondazione Adas impegnata a offrire terapie del dolore, supporto psicologico e cure palliative a domicilio. Ma il record è stato raggiunto con un tonneau da 500 litri aggiunto a sorpresa al termine dell’Asta dal vice presidente della Fondazione Crc Ezio Raviola, che è stato battuto per 140mila euro.
Se da ogni barrique, ancora in affinamento, saranno ottenute nel 2024 circa 300 bottiglie di Barolo Gustava 2020, numerate e vestite dall’etichetta “Le foglie della pelle” creata in esclusiva dall’artista Giuseppe Penone, dal tonneau le bottiglie saranno invece 660. Dunque, una media di 125 euro a bottiglia che potrà ulteriormente crescere, visto che la 15ª barrique sarà messa all’incanto il 14 novembre durante l’Asta mondiale del tartufo bianco d’Alba, sempre dal Castello di Grinzane Cavour e in live streaming con Hong Kong: il ricavato sarà devoluto alla charity internazionale “Mother’s Choice” che opera in favore dei bambini orfani e delle giovani madri in difficoltà. Il vino è firmato dall’enologo Donato Lanati, che ha guidato l’intero percorso tecnico, dalla maturazione delle uve alla vinificazione e affinamento. «Nel mondo tutti temono il Barolo: io ci ho messo più di 40 anni a capirlo e ho ancora tanto da imparare» ha detto l’enologo.
«Ero presente quando, vent’anni fa, in questo castello nasceva l’Asta del tartufo da un’idea di Bruno Ceretto – ha sottolineato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio -. Oggi sono altrettanto felice di partecipare a questo nuovo battesimo». Per Ezio Raviola, vicepresidente della Fondazione Crc, «grazie a un lavoro corale abbiamo costruito un’iniziativa unica, capace di legare un prodotto come il Barolo, noto a livello internazionale, con progetti di grande valore sociale». E già si pensa all’edizione 2022. «Ci impegneremo a coinvolgere i produttori delle Langhe per la prossima asta, per farla crescere ancora di più sulla scena internazionale» ha assicurato il presidente del Consorzio di Tutela, Matteo Ascheri.