Se non ci fossero state le restrizioni per il Coronavirus, forse qualcuno sarebbe addirittura sceso in strada a ricordare, omaggiare o anche solo dedicare un immenso ‘grazie’ a Giuseppe Gazzoni Frascara, con lo sguardo rivolto al cielo. Perché ‘il Presidente del Bologna’ ha unito veramente tutti i cuori della città, rossoblù e non. E nell’epoca dei social network, ancor più con la…

Se non ci fossero state le restrizioni per il Coronavirus, forse qualcuno sarebbe addirittura sceso in strada a ricordare, omaggiare o anche solo dedicare un immenso ‘grazie’ a Giuseppe Gazzoni Frascara, con lo sguardo rivolto al cielo. Perché ‘il Presidente del Bologna’ ha unito veramente tutti i cuori della città, rossoblù e non. E nell’epoca dei social network, ancor più con la quarantena, il dolore e la commozione non possono che scorrere tra commenti e condivisioni sui vari canali.

Una vera pioggia di messaggi, quelli dedicati al compianto patron, cominciati a fioccare non appena è stata pubblicata la notizia della scomparsa, ieri mattina: “L’avrei ascoltato ore, mai banale, sempre elegante e simpatico… Il mio preferito dei Presidenti… Manchi già”, scrive commossa un’utente, mentre un altro ragazzo aggiunge: “Un giorno di tanti anni fa, ti ho incrociato in un bar in piazza Santo Stefano, mentre prendevi un caffè. Ti chiesi qualcosa del Bologna e tu, con tanta gentilezza mi, mi risposi con grande umiltà”.

Poche, ma sentite parole che danno l’idea del ricordo che Gazzoni Frascara ha lasciato ai bolognesi: galanteria, educazione, umiltà e rispetto. Il ritratto emerge dalle centinaia di post comparsi sulla nostra pagina Facebook, ma non solo. Giuseppe Gazzoni Frascara ha unito i tifosi, che come un popolo devoto al proprio benefattore si lasciano andare in una serie infinita di ‘Grazie di tutto’, ‘Nessuno ha amato il Bologna come te’, ‘Tu, che hai reso grandi i rossoblù’.

C’è poi la fetta meno avvezza al mondo del pallone, ma che ha avuto modo di ammirare l’uomo, oltre al presidente della società sportiva. I messaggi di condoglianze scorrono impetuosi uno dopo l’altro, accompagnati da fiori, mani giunte, cuori rossi e ovviamente anche blù. Perché se il calcio è di chi lo ama, lo spessore delle persone va molto oltre il manto erboso o gli spalti di uno stadio: arriva dritto al cuore e non se ne va.

Francesco Moroni



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