MANTOVA. C’è tutto un mondo di persone che, disinteressatamente, offre il suo impegno a chi ne ha bisogno. È l’esercito dei volontari, migliaia di uomini e donne che si distribuiscono nelle 610 associazioni di promozione sociale e culturali che figurano iscritte all’apposito Registro istituito dalla Regione e tenuto dalla Provincia. In quelle associazioni è suddiviso l’interesse che ogni persona ha per il suo simile, che si declina in mille maniere di rendersi utile al prossimo.
E così, ci sono i sodalizi che si occupano di accoglienza dei migranti, altri che hanno come comun denominatore la tutela degli animali, del paesaggio e dell’ambiente. E c’è chi si spende per gli anziani, la categoria che più ha bisogno di gesti di altruismo. Tutti senza guadagnare un euro e magari spendendone di propri. Il loro numero è in costante aumento: basti pensare che all’inizio del 2019 (i dati dettagliati della Provincia, per ora, si fermano qui) erano 600; attualmente sono 610, nonostante una quarantina di loro, quest’anno, abbia perso i requisiti e sia stato depennato dal Registro provinciale. Tante associazioni muoiono, ma anche tante nascono. E ce ne sono tante che hanno scelto di non essere censite.
Quelle più numerose, ben 185, operano nell’ambito delle prestazioni socio-sanitarie, come si evince dai rispettivi statuti: assieme a quelle presenti nel settore dell’erogazione di servizi sociali (79), a quelle del trasporto protetto (63) e anziani (50), costituiscono oltre un terzo del totale, a dimostrazione che esse puntano a soddisfare una vasta gamma di bisogni diffusi nelle varie comunità. Non per nulla quelle associazioni sono l’asse portante del Terzo settore.
Poi ci sono le associazioni attive nel campo della cultura, dell’arte e della ricreazione (169). Val la pena indicare tutti gli ambiti in cui si muovo, che altro non sono che la materia di cui si occupano, con il numero dei sodalizi attivi: accoglienza e integrazione dei migranti 15, agricoltura sociale 1, alloggio sociale 1, ambiente e tutela ambientale 38, antidiscriminazione e tutela dei diritti umani 23, anziani 50, attività culturali, artistiche e ricreative 169, beneficenza e sostegno a distanza 41, cooperazione e solidarietà internazionale 11, Dipendenze 6, educazione, istruzione e formazione professionale 29, giovani e famiglie 43, interventi di tutela e di valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e del paesaggio 20, interventi e prestazioni sanitarie 16, interventi e servizi sociali 79, prestazioni socio-sanitarie 185, promozione della cultura della legalità 3, ricerca scientifica di particolare interesse pubblico 1, sport e tempo libero 26, trasporto protetto 63 e turismo 5. E ci sono anche le associazioni, ben 14, che si occupano di coordinare e stimolare le attività delle consorelle. Come si vede, un ampio spettro di attività che copre l’intera vita sociale.
I Comuni con più associazioni di volontariato sono quelli con più popolazione, ed è logico. Il fermento, però, è trasversale tanto che in certo piccoli Comuni si contano più sodalizi di volontariato. Con una premessa: i dati si riferiscono al 2019 e, nel frattempo, qualcuno potrebbe essere stato cancellati dal Registro oppure ci potrebbero essere state nuove iscrizioni. A Mantova le associazioni attive, a gennaio 2019, erano 139; a Suzzara 20, a Viadana 22, a Castiglione e a Curtatone 21. A Mariana, il Comune più piccolo, i sodalizi attivi erano tre, tra cui la Gerla della carità rivolta alla cooperazione internazionale; ad Acquanegra, altro piccolo Comune, 5.
Spulciando nel lungo elenco emergono casi particolari. Per esempio, l’unica associazione che si occupa di agricoltura sociale è, al 2019, la Hortus di Mantova. A Pomponesco c’era l’unica dedicata all’alloggio sociale, la Cnca. Variegate quelle che offrono la loro opera per la tutela degli animali. Accanto alle classiche che curano gatti e cani randagi, c’è, per esempio, l’associazione Equinozio di Mantova che difende la salute e il benessere degli equini vecchi o maltrattati e li sottrae al macello. E c’è anche, originale per la denominazione, la Lega lombarda per la difesa del cane di Ceresara.
Sul fronte del sostegno di popoli stranieri, nel 2019 si distinguevano la Fadel Ismail di San Giorgio che si occupa del popolo Saharawi e la Burundi senza frontiere di Asola dedicata all’omonimo Stato africano.