Il progetto solidale
La lampadina si è accesa un paio di anni fa nella mente di Giuseppe Dell’Acqua Brunone, 34enne di Salerno, fondatore di Revoluce, startup del settore energetico. “Insieme ad altri colleghi abbiamo pensato di lanciare un’associazione di beneficenza che permetta di donare energia a chi è meno fortunato. Le donazioni andranno ai nuclei già destinatari dei bonus sociali luce e gas” spiega a Repubblica. “Per le famiglie bisognose sarà sempre possibile candidarsi nel rispetto della privacy. Per individuarle ci faremo anche aiutare da associazioni dei consumatori e di beneficenza. Intanto abbiamo predisposto un documento da sottoporre all’Arera e ad alcune associazioni di categoria”. In attesa di costituire la onlus, che vedrà la luce entro metà maggio per poi lanciare il primo progetto pilota a fine giugno, gli organizzatori hanno avviato una prima colletta digitale, per sondare l’interesse del pubblico all’iniziativa. Il ‘test’ di raccolta fondi, promosso sulla piattaforma di crowdfunding GoFundMe lo scorso 15 aprile per individuare i soci fondatori, al momento in cui scriviamo ha già raccolto oltre 1700 euro.
Come si potrà donare
“Appena l’associazione sarà costituita daremo il via alla prima campagna di raccolta fondi. Nella fase iniziale le donazioni avverranno, con tutta probabilità, tramite il sito web. Non verrà fissato un importo minimo, si potrà offrire anche un solo euro, in base alle proprie possibilità” prosegue Dell’Acqua. Ma in un secondo momento, si studia una modalità diretta di donazione con la trattenuta di un piccolo importo dalla bolletta della luce o del gas, in seguito ad accordi con i fornitori di energia: “Proporremo alle compagnie di donare una percentuale su ogni bolletta. Ad esempio 1 euro ogni 100 incassati tramite il pagamento delle utenze, potrebbero essere devolute al saldo dei conti energetici delle famiglie povere”.
La blockchain al servizio della trasparenza
Come sarà dimostrato che i soldi siano impiegati davvero per pagare le bollette? “La trasparenza è alla base del progetto. Sarà garantita da una rendicontazione in tempo reale e tramite l’uso della blockchain. Per evitare che le donazioni vengano usate in altro modo, l’associazione non darà i soldi ‘in mano’ alle famiglie bisognose, ma pagherà direttamente le bollette al fornitore di energia e gas. Il nucleo che ha i requisiti per godere delle donazioni, resterà intestatario della fornitura. Le fatture saranno pagate con accredito automatico in conto corrente in modo da assicurarne il tracciamento su un’apposita pagina web. Inoltre, è allo studio l’idea di creare un comitato di revisione e controllo, composto da giornalisti, avvocati e commercialisti, con il compito di verificare la corretta gestione dell’associazione e dare pubblica evidenza al suo operato”.
Fuel poverty, se l’energia è un lusso
La povertà energetica è un fenomeno recente ma in costante crescita. Sono considerati poveri energetici – secondo la definizione coniata nel Regno Unito – i nuclei che spendono più del 10% del proprio reddito solo per i bisogni di energia: dunque per il funzionamento degli elettrodomestici, ma anche per dotare la propria casa di un adeguato livello di comfort e salubrità. In Italia il principale strumento di contrasto alla miseria energetica sono i bonus sociali luce e gas, attivi dal 2008, ma ancora poco richiesti per disinformazione dei possibili beneficiari, ai quali nel 2016 si è aggiunto il bonus idrico. Dal 2021 diventeranno automatici per gli aventi diritto, come previsto dal Dl Fisco approvato a fine 2019.