Meteo favorevole e ripartenza del mercato alla base: fiducia tra i produttori

OVADA – Le premesse sono positive, visto che – per il momento – i filari sparsi fra le verdi colline dell’Ovadese sono stati risparmiati dal maltempo. L’ottimismo, dunque, non manca, anche se bisognerà attendere ancora qualche giorno per l’inizio della raccolta dell’uva rossa che, da sempre, caratterizza il Dolcetto e l’Ovada DOCG. «Il tempo, per il momento, è stato dalla nostra parte – spiega Italo Danielli, il presidente del Consorzio di tutela dell’Ovada docg –. Ha piovuto, e questo è non è un male, e il saliscendi delle temperature ha aiutato. Soprattutto, ma lo dico piano per evitare brutte sorprese, abbiamo scampato la grandine, che è il nostro vero incubo. Questo ci dovrebbe dare la garanzia di una vendemmia di ottima qualità». 

L’avvio della raccolta, sulle colline di Ovada, è fissato dal 10 al 15 settembre, la chiusura prevista intorno al 18, meteo permettendo. Qui, come altrove, bisognerà tuttavia fare i conti con una vendemmia più complessa degli altri anni dal punto di vista organizzativo. Ma l’importante è ripartire in un’annata da incubo per la pandemia che ha visto il blocco pressoché totale del mercato. Anche in questo caso, forse per deformazione professionale, i produttori ovadesi provano a vedere il bicchiere mezzo pieno. «Da questo punto di vista, produrre un vino che ben si adatta all’invecchiamento come l’Ovada ci aiuta, ciò che raccogliamo ora non finirà certo subito sugli scaffali – dice Danielli -. E comunque, da giugno notiamo un po’ di risalita negli acquisti». L’articolo completo è disponibile su “l’ovadese” in edicola da ieri, giovedì 3 settembre.





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