di Fabio Luongo C’è stato chi ha portato la spesa a domicilio ai lissonesi che si sono ritrovati forzatamente chiusi in casa, chi ha garantito i servizi essenziali, chi ha consegnato le prime mascherine e chi le ha regalate al Comune perché le potesse distribuire agli abitanti. Chi ha sanificato i luoghi pubblici, chi ha vigilato sul rispetto delle regole e chi non ha smesso neanche un istante di soccorrere e aiutare i malati. Tante storie di impegno, generosità, solidarietà e…

di Fabio Luongo

C’è stato chi ha portato la spesa a domicilio ai lissonesi che si sono ritrovati forzatamente chiusi in casa, chi ha garantito i servizi essenziali, chi ha consegnato le prime mascherine e chi le ha regalate al Comune perché le potesse distribuire agli abitanti. Chi ha sanificato i luoghi pubblici, chi ha vigilato sul rispetto delle regole e chi non ha smesso neanche un istante di soccorrere e aiutare i malati.

Tante storie di impegno, generosità, solidarietà e dedizione, tutte raccolte nel videodocumentario sui mesi del lockdown realizzato da Aleph CinemaGrafia su incarico del municipio e che si potranno scoprire domani e sabato sera in piazza con la doppia proiezione ufficiale del docufilm, con Il Giorno-Quotidiano Nazionale media partner dell’evento. Tra queste storie di impegno e dedizione c’è quella dei dipendenti e dei volontari della Croce Verde Lissonese, che per mesi hanno investito tempo, coraggio, fatica, altruismo e tutte le loro conoscenze e capacità per supportare al meglio le persone più colpite dall’emergenza Covid. “All’inizio ci siamo trovati da un giorno all’altro spiazzati, come tutti – racconta il presidente della Cvl Guido Poggetti – non eravamo preparati a questa pandemia, mancavano equipaggiamenti, mascherine. Come è accaduto ovunque. Anche tra noi c’erano timori, preoccupazioni. Ma c’è stata una grossa risposta dei nostri volontari: abbiamo dovuto sospendere subito i trasporti per gli anziani e i disabili, a tutela loro e del personale, ma con il 118 abbiamo lavorato giorno e notte, con turni straordinari, garantendo sempre i servizi di emergenza e urgenza, senza interruzioni”. Alcuni soccorritori si sono sottoposti a turni massacranti, sostituendo anche chi, per varie ragioni, non poteva garantire la sua presenza.

“Pian piano siamo riusciti a trovare i fondi necessari per attrezzarci con tutti i dispositivi di protezione in quantità adeguata – continua Poggetti -. Per i volontari è stato un periodo difficile. Anche i servizi diventavano lunghi, perché occorreva indossare ogni volta le tute, le maschere. È stato impegnativo, volontari e dipendenti hanno fatto tanto: andare a casa delle persone senza sapere a cosa si andava incontro non è stato facile. Ora abbiamo ripreso a effettuare anche i trasporti assistenziali, con tutte le misure di sicurezza, mentre ci stiamo organizzando per il trasporto a scuola dei bambini con disabilità, per capire come poterlo fare”.



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