È dedicata a Michele Scarponi, ciclista di strada professionista e vincitore della Tirreno-Adriatico nel 2009 e del Giro d’Italia nel 2011, l’iniziativa di un gruppo di cicloamatori di San Salvo recatisi in bici a Filottrano delle Marche in una giornata in memoria del campione. Scarponi, originario di Jesi, è tragicamente scomparso nell’aprile del 2017, investito da un furgone durante un allenamento proprio vicino a Filottrano.

“Cosa spinge un cicloamatore a percorrere quasi 450 km in due giorni? – scrivono gli sportivi in un comunicato – Per molti è la voglia di conoscere luoghi nuovi o semplicemente testare la propria preparazione fisica. Ma per alcuni di loro, sabato 19 settembre, la sveglia è suonata presto e, per una volta, senza fatica: si stava realizzando un sogno, quello di correre a casa di un Campione. Spinti non dal vento ma dal cuore che dava la motivazione giusta alla testa e la forza alle gambe, hanno raggiunto Filottrano nelle Marche. Il sogno più ricorrente per la maggior parte dei cicloamatori è quello di conoscere o ancor più pedalare insieme a campioni del ciclismo, per condividere un tratto di strada vivendo emozioni e cercando di carpire qualche piccolo segreto tra un selfie ed un altro. Questo è il sogno che abbiamo realizzato con un Grande Campione, anzi forse il più grande di tutti: Michele Scarponi. Non perché abbia vinto tante gare tra cui un Giro d’Italia nel 2011 ma perché come lui ce ne sono stati davvero pochi. Sorridente sempre alla vita e alla fatica, altruista più che mai e con cuore grande come pochi. Valori che gli sono stati trasmessi da una famiglia eccezionale, da papà Giacomo e da mamma Flavia, e che ha condiviso con la sorella Silvia ed il fratello Marco. Famiglia che ci ha ospitato come fossimo dei figli perché consapevole delle ragioni che ci hanno condotto fin lì, e che non finiremo mai di ringraziare”.

“Purtroppo oggi Michele non è più tra noi a causa di un incidente stradale – spiegano -. Ciò ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi ma soprattutto nel fratello Marco che, supportato dalla sua splendida famiglia, sta portando avanti un progetto di sensibilizzazione sulla sicurezza stradale grazie alla Fondazione Michele Scarponi. Per la Fondazione la sicurezza sulla strada viene al primo posto; tutti dovrebbero metterla al primo posto perché il divertimento e la competizione devono sempre poter essere raccontate quando si torna a casa dopo un bel giro in bici con gli amici. Sosterremo sempre questa battaglia contro i molti atteggiamenti ancora scorretti perché la strada è di tutti, a partire dai più fragili (bambini, ciclisti, anziani e disabili). Vogliamo essere un po’ i gregari per Marco, capitano di una squadra sempre più numerosa, che cerca di cambiare un paese ancora culturalmente troppo arretrato, affinché possa vincere questa corsa non per lui ma per tutti gli appassionati di ciclismo. Michele avrebbe fatto lo stesso: anche se fortissimo, si sarebbe fermato, ‘piede a terra’, lo avrebbe aspettato e via… Tutti insieme verso la vittoria finale!”.

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