BOLZANO. Un allenatore che non pensa solo alla tecnica sportiva, ma soprattutto alla formazione, alla crescita e al benessere dei propri allievi. Questa è la nuova figura dell’Allenatore alla Gentilezza. Un impegno volontario e autonomo riconosciuto dall’Associazione Culturale Cor et Amor che, in tutta Italia, attraverso il progetto Costruiamo Gentilezza professa buone pratiche di educazione e raccoglie non solo allenatori, ma anche insegnanti e assessori. In Trentino Alto Adige è Matteo Marabotti, allenatore di minibasket presso l’asd Basket Rosa Bolzano, il primo ad entrare in questa categoria. 

 

“Credo che essere gentili con gli altri porti inevitabilmente ad un aiuto reciproco – spiega Marabotti – questa collaborazione porta poi ad uno scambio di idee e al superamento di molte difficoltà. In questo modo si supera lo stress che a volte può derivare anche dallo sport”. Come sportivo, Marabotti, ha quindi deciso di aderire alla Rete Nazionale Allenatori alla Gentilezza, uno spazio in cui condividere e diffondere le buone pratiche, favorendone un effetto moltiplicatore e accrescendo il benessere della comunità. Il tutto mettendo al centro i bambini. 

 

Rispetto delle regole della comunità per imparare a gestire l’ansia, la frustrazione e la rabbia, favorire la socializzazione per predisporre l’individuo a relazionarsi con gli altri membri e rinnovo delle tradizioni per mantenere viva la cultura, sono questi i tre pilastri su cui regge il nuovo modo di preparare gli allenamenti. L’allenatore alla gentilezza diventa dunque una figura importante nella crescita del bambino fornendogli alcuni strumenti utili per affrontare le avversità e le difficoltà che potrebbe incontrare durante la sua crescita.

 

 

Costruiamo Gentilezza è una rete comunitaria che collega i “costruttori” attraverso le Reti nazionali, quella degli Assessori alla Gentilezza, degli Insegnanti per la Gentilezza e degli Allenatori per la Gentilezza, che permettono loro di condividere idee ed opinioni sulle buone pratiche messe in atto. Entrare a far parte di questa rete significa inoltre essere iscritti in un elenco pubblico: un impegno ad attuare almeno 3 buone pratiche di gentilezza verso atleti, società e genitori.

 

La gentilezza è agire – si legge nella presentazione del progetto – una pratica che se ripetuta più volte diventa un’abitudine. In questo modo se ogni individuo agisce abitualmente con gentilezza, le comunità potranno essere più accoglienti e tutti i cittadini più felici”.



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