di Giovanni Pallanti FIRENZE Margherita Vogel detta ’Ghita’ è morta a 96 anni. Laureata in medicina e specializzata in cardiologia aveva lavorato con il professor Marchi all’ospedale di Santa Maria Nuova e aveva continuato, una volta andata in pensione, a svolgere la libera professione a favore della povera gente che non poteva pagarsi un consulto medico. Di Ghita Vogel non si può comprendere la sua lunga…

di Giovanni Pallanti

FIRENZE

Margherita Vogel detta ’Ghita’ è morta a 96 anni. Laureata in medicina e specializzata in cardiologia aveva lavorato con il professor Marchi all’ospedale di Santa Maria Nuova e aveva continuato, una volta andata in pensione, a svolgere la libera professione a favore della povera gente che non poteva pagarsi un consulto medico. Di Ghita Vogel non si può comprendere la sua lunga missione se non la si inserisce in quel cattolicesimo sociale, al contempo spirituale e molto concreto, che ha caratterizzato alcuni ambienti fiorentini dal secondo dopoguerra fino ad oggi.

C’è una bella storia di donne consacrate a Gesù Cristo e alla Madonna che hanno operato nel quartiere più popolare di Firenze, San Frediano. La figura più rappresentativa di queste suore laiche di famiglia benestante che si comportavano come donne del popolo è certamente Fioretta Mazzei. La Vogel come lei aveva dei tratti aristocratici che però faceva di tutto per sminuire in società, anche se certe raffinatezze era impossibile nasconderle.

Insieme a loro un’altra donna, che per molto tempo ha abitato nell’appartamento accanto a quello di Fioretta in via de’ Serragli, era Maria Augusta Pelleri. La Pelleri si dedicava all’assistenza di persone che erano state in carcere. Insieme, le tre, pagavano tutto di tasca loro. Queste donne avevano un riferimento storico e politico in Giorgio La Pira, il sindaco santo di Firenze, che le conosceva e le incoraggiava, con l’esempio e la parola, a svolgere la loro opera tra la gente dell’Oltrarno. Fioretta Mazzei è stata anche assessore per la Dc con il sindaco La Pira, e i sindaci Luciano Bausi e Lando Conti. Quando Fioretta agonizzava nella sua casa Vogel disse alla sua principale collaboratrice, Giovanna Carocci: “Ho cambiato radicalmente la mia vita grazie a Fioretta”. I loro grandi amici sono stati due preti, il mitico Don Cuba e Don Carlo Zaccaro, esponenti intellettualmente inquieti del cattolicesimo fiorentino. Purtroppo queste esperienze di vita rivoluzionarie sembrano scomparse. Speriamo che qualcuno segua il loro esempio.



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