di Francesca Miccoli Correva l’11 dicembre 2000 e a Castrocaro il cuore cittadino brulicava come mai prima, preso d’assalto da centinaia di persone in attesa dell’apertura di due attività destinate a diventare templi della città termale: Gina biancheria e intimo e Gran Caffè 900. Situati nella bella palazzina liberty affacciata sul viale principale, di fronte all’ingresso delle Terme, i due negozi celebreranno domani il ventesimo compleanno in maniera generosa e alternativa. I titolari hanno infatti deciso di devolvere parte dell’incasso di giornata in favore delle associazioni San Vincenzo de’ Paoli di Castrocaro e Caritas di…

di Francesca Miccoli

Correva l’11 dicembre 2000 e a Castrocaro il cuore cittadino brulicava come mai prima, preso d’assalto da centinaia di persone in attesa dell’apertura di due attività destinate a diventare templi della città termale: Gina biancheria e intimo e Gran Caffè 900. Situati nella bella palazzina liberty affacciata sul viale principale, di fronte all’ingresso delle Terme, i due negozi celebreranno domani il ventesimo compleanno in maniera generosa e alternativa. I titolari hanno infatti deciso di devolvere parte dell’incasso di giornata in favore delle associazioni San Vincenzo de’ Paoli di Castrocaro e Caritas di Terra del Sole, che assistono le persone disagiate, e del Comitato Genitori del locale istituto comprensivo. 7305 giorni dopo l’inaugurazione, non è cambiato lo spirito di chi al crepuscolo del secondo millennio decise di gettare il cuore oltre l’ostacolo.

“Eravamo entusiasti – raccontano i coniugi Cristina Babini e Roberto Rambaldi, titolari del Gran Caffè 900, ombelico del mondo di golosi e non –. Quando Pino Bandini ci propose come location la sua palazzina, siglammo il contratto con una stretta di mano e sognavamo che la gente, varcando la soglia della pasticceria, si sentisse a casa”. E in effetti, è questa la sensazione che abbraccia la clientela, in cerca di un momento di socialità o, al contrario, di un coriandolo di intimità in giornate fin troppo cariche di stimoli. Alla ricerca di torte e pasticcini unici per genuinità e sapori. Roberto è anche il guru delle torte nuziali, note ben oltre i confini locali. Il Pino Bandini citato da Rambaldi è il figlio di Gina, che nel 1981 fondò nell’immobile vicino il negozio di abbigliamento che ancor oggi reca il suo nome. “Una donna tosta, un colosso, capace di prevedere l’esplosione del termalismo negli anni Ottanta, rimasta a vigilare dietro il bancone fino ai 95 anni” raccontano le nipoti Sabrina e Patrizia, oggi al timone di Gina biancheria e Gina Intimo. “Ricordo benissimo il giorno dell’apertura – racconta Sabrina -, 48 ore dopo è nato mio figlio Riccardo”. “All’epoca c’era un corridoio come linea di demarcazione tra i due negozi e correvamo tutto il giorno da una parte all’altra, su una superficie di quasi 300 metri quadrati. Ben più degli 8090 degli esordi”.

Anche la clientela ha modificato le abitudini. “Oggi vengono con le foto del prodotto che desiderano acquistare. Nei giorni scorsi una signora ci ha chiesto un lenzuolo a condizione che una moneta vi rimbalzasse sopra”. La necessità di restare al passo coi tempi ha portato Roberto e Cristina a un’evoluzione continua, figlia di ricerca, studio e non comune creatività. In casa Bandini si è scelto di percorrere anche la strada dell’e-commerce, passaggio agevolato dall’abilità digitale della quarta generazione. “Nostro papà Pino, che ha 80 anni ed è stato un pilastro del negozio al pari dello zio Franco, però fatica ad abituarsi all’idea”. Nel giorno di festa, le famiglie Bandini e Rambaldi mandano un messaggio a cuori unificati: “Un grande ringraziamento ai collaboratori e a tutti i clienti, i nostri datori di lavoro, che ci hanno permesso di tagliare questo traguardo e ci sommergono ogni giorno con il loro affetto”.



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