Cava de’ Tirreni, «Il volontariato è palestra di vita». Il giovane Giuseppe ai coetanei: l’impegno per gli altri aiuta a superare le paure.

Giuseppe ha 25 anni ed è stato coinvolto nel mondo del volontariato, particolarmente in Caritas, da don Francesco Della Monica. «Devo premettere che prima del suo invito non ero per nulla favorevole a questa esperienza perché la immaginavo una perdita di tempo, una noia mostruosa e un immane lavoro perso perché chi nasce povero resterà sempre povero. – racconta il giovane -Durante il lockdown dei mesi scorsi, vedevo don Francesco uscire presto al mattino e rientrare tardi la sera. Mi chiesi dove andasse tutti i giorni e cosa stesse facendo in un momento dove tutto era fermo, compreso la chiesa. La domenica lo avvicinai e gli chiesi. Mi rispose come suo solito: “Peppì se o vuò sapè…. vieni e vedi”. Ammetto che questa risposta mi diede fastidio ma, allo stesso tempo, mi incuriosì e l’indomani mi presentai davanti la sua auto».

Così l’inizio del cammino al fianco di chi soffre. «Don Francesco mi fece salire sull’auto e mi portò in Caritas. Mi parve di essere su un altro mondo e, subito, mi ritrovai coinvolto in quel “caos” che, da li a poco, mi avrebbe sconvolto in positivo la vita». Giuseppe, poi, racconta che «da quel giorno, nei momenti liberi, ho cominciato a frequentare la Caritas. Più la vivevo, più mi confrontavo con il don e gli altri volontari e più mi appassionavo. Per questo posso dire con sicurezza che il volontariato è un’opportunità straordinaria, che tutti dovrebbero cogliere perché ti porta a conoscere valori importantissimi e a confrontarti con diverse realtà. La cosa più bella è fare esperienza sia di chiesa sia del mondo laicale senza nessuna opposizione, anzi, con grande sinergia sentendoci una grande e sola famiglia dove regnano amicizia, amore, gentilezza e uguaglianza, valori di grande esempio per tutti, soprattutto al giorno d’oggi». In queste parole tutto l’entusiasmo per l’esperienza che sta facendo e allo stesso tempo anche la tentazione di sfuggirle subito «perché il volontariato, comunque, è anche un momento di forte impegno dove non si ricerca l’autogratificazione perché si fa il bene ma si vive bene facendo bene».





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