Sono passati trentadue mesi dall’ultima gara di Carolina Kostner, la stella immortale della Nazionale azzurra di pattinaggio artistico. Il 23 marzo 2018 infatti, la divina ha conquistato la quarta posizione in occasione della rassegna iridata andata in scena a Milano, facendo sognare l’Italia dopo essersi piazzata in vetta nel segmento più breve interpretato su “No me quitte pas“, uno dei programmi più belli della sua carriera premiato con più di 80 punti.

Ma che 2020 è stato quello di Carolina? Diverso, come quello ovviamente di tutti e, purtroppo, lontano dal ghiaccio. I primi mesi dell’anno infatti sono stati interamente dedicati alla riabilitazione a seguito di un’operazione chirurgica all’anca, effettuata nella seconda parte di gennaio.

Durante il periodo limitato dalle restrizioni per arginare il diffondersi del Covid-19, che la pattinatrice ha avuto modo di raccontare in prima persona ai nostri microfoni, Kostner ha lavorato a lungo su tanti progetti che, settimane dopo, hanno visto finalmente la luce: tra tutti è doveroso ricordare la sua partecipazione all’asta benefica “We Run Togher” promossa dal Vaticano (dove ha messo a disposizione la t-shirt della squadra italiana durante le Olimpiadi di PyeongChang) e il lancio della sua collezione “Icenonice”, firmata in collaborazione con Sagester, celeberrimo brand di abbigliamento tecnico leader nel mondo del pattinaggio.

Negli ultimi tempi infine, Carolina Kostner ha avuto modo di ricoprire il ruolo di madrina inaugurando la prima tappa del Giro D’Italia, quella di Palermo, e di essere testimonial di una campagna di sensibilizzazione molto importante, intitolata “La vita in un respiro” e mirata al riconoscimento dell’ipertensione polmonare.

Non ultimo, la medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Sochi 2014 la letteralmente rapito il cuore degli appassionati delle rotelle sfoggiando lo scorso 20 dicembre una foto sui suoi canali social dove indossa i pattini utilizzati nella specialità dell’inline, attrezzo andato a ruba in tutto il mondo durante il periodo di isolamento forzato e già sfoggiato la scorsa primavera da protagoniste del calibro di Alexandra Trusova. Un grande segnale di apertura verso un movimento, quello rotellistico, ambizioso e in grande espansione, e che accende ancora di più una speranza: rivedere Carolina sul ghiaccio, in qualsiasi veste, il più presto possibile.

 

Foto: Valerio Origo





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