AMORI BESTIALI.

Specie diverse possono condividere gli spazi di casa facendo nascere singolari fattorie. La storia di Zeno: «Era diventato la nostra mascotte»







Caterina e i suoi cagnolini: vorrebbe una fattoria


Caterina e i suoi cagnolini: vorrebbe una fattoria

Poche relazioni sono affascinanti come quelle che possono nascere tra animali di specie diverse, dando vita a storie di convivenza e di amore che aprono il cuore, e da cui c’è sempre tanto da imparare. Per esempio l’importanza dell’empatia, e la capacità straordinaria degli animali di entrare in contatto con gli altri esseri viventi usando il linguaggio non verbale, quello fatto di gesti e di presenza fisica, spesso più rassicuranti e importanti delle parole. Ecco allora, nei giorni dedicati a San Valentino, alcune bellissime storie d’amore. Storie bestiali, ovviamente. Zeno e la sua famiglia umana e animale. Non c’è più, oggi, Zeno. Ma la sua presenza aleggia ancora nella sua casa e tra i ricordi di chi lo ha conosciuto. Questo maialino vietnamita era arrivato in una famiglia veronese meno di due anni fa grazie a un’idea di Maddalena, da sempre innamorata degli animali. È bastato poco per convincere tutti ad accoglierlo: magari per qualcuno potrebbe sembrare strano, ma questa razza da tempo ormai viene considerata «di casa» in altri Paesi. Zeno, pelo scuro e una stazza decisamente robusta, girava in salotto, entrava e usciva dalla porta, mangiava le stesse cose degli altri coinquilini. «Escluse le carote, quelle proprio non gli piacevano», ricorda Enzo. Che ancora non riesce a separarsi da quella cuccia vuota, ormai, ma dove la sera ricopriva Zeno con uno strato abbondante di coperte: «Per lui la cuccia era come una tana, lì si sentiva protetto». Col tempo aveva imparato a interagire con gli altri cani, e in alcuni video è immortalato mentre gioca nell’erba insieme a loro, a dispetto del fisico non proprio atletico. «Era diventato una mascotte ormai, tra gli amici dei nostri figli, ma anche per le persone che lo salutavano costeggiando il giardino e i vigneti. Zeno amava grufolare, come tutti i maiali che si rispettino, e ci ha aperto un mondo: grazie a lui abbiamo scoperto che i maiali non puzzano, anzi adorano l’igiene e il bagno, a dispetto di tanti pregiudizi sul loro conto. Infatti aveva anche una vasca a disposizione. Abbiamo una nostalgia infinita di lui: riusciva a strappare sempre un sorriso, e come tutti gli animali aveva mille risorse. Siamo noi che tendiamo a classificare, etichettare, giudicare». Caterina e la sua famiglia a quattro zampe. «A casa mia c’è una porta aperta dove chi entra trova sempre amore». Ci spostiamo da Caterina, che racconta una bella storia di convivenza e affetto tra diverse specie. Ecco la sua famiglia: «Qui vivono i gatti Nessy, Molly, Muffin e Pepito, e i cani Ziva e Magoo. È lui l’ultimo arrivato, un nonnetto conosciuto al rifugio Enpa che mi ha conquistato al primo sguardo», racconta. «Tutti loro hanno caratteri particolari, ma una meravigliosa dote li accomuna: pur essendo stati adottati in momenti diversi hanno sempre accettato la presenza degli altri, e hanno accolto i nuovi arrivati con entusiasmo e tolleranza. Sono la mia gioia». E Caterina ricorda come Nessy, la prima ad arrivare in casa, sia sempre stata molto premurosa nei suoi confronti. «Quando sono stata operata lei si sdraiava sempre sulla cicatrice, quasi a volermi proteggere». Ma non solo: anche nel suo caso gli animali hanno rappresentato una vera salvezza, come è avvenuto anche in altre famiglie: «Da mesi, a causa della pandemia, come tante persone lavoro da casa, e non vedo quasi mai nessuno. Averli vicini nei momenti di solitudine è stato provvidenziale: gli animali dimostrano i loro sentimenti senza paura, non giudicano e regalano allegria. Se potessi mi costruirei una fattoria!». •



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