Secondo un nuovo studio condotto da un team di ricercatori dell’Interdisciplinary Center Herzliya, in Israele, quando i bambini ricevono amore costante fin dalla nascita, con carezze, abbracci e contatto fisico con la propria mamma, diventano adulti più empatici e gentili.
Per giungere a questa conclusione, come descritto nel dettaglio sulle pagine della rivista specializzata dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas, il team di ricerca ha studiato l’impatto sui neonati del tempo trascorso a contatto fisico con le loro madri, nel corso di un follow up durato oltre 20 anni.

Lo studio su 96 bambini

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Seguendo lo sviluppo di un campione composto da 96 bambini, nati tra la metà e la fine degli anni ’90, dalla loro nascita fino all’età di 20 anni, i ricercatori dell’ateneo israeliano hanno dimostrato che il contatto materno consolidato nel tempo ha avuto un impatto non trascurabile sul funzionamento del cervello decenni dopo e sulla capacità di entrare in empatia e relazionarsi con gli altri.
“Ciò che la vicinanza corporea ha fatto  è stato consentire alle madri e ai bambini di essere più in sintonia gli uni con gli altri durante i 20 anni del loro sviluppo. Quella sincronia, a propria volta, ha sensibilizzato il cervello a essere maggiormente in grado di entrare in empatia con le emozioni degli altri”, hanno spiegato gli autori dello studio.
L’analisi ha valutato l’impatto del tempo trascorso a contatto fisico con la madre sia su neonati sani nati a termine, sia su bimbi prematuri che sono stati in incubatrice e non hanno potuto beneficiare nei primi 15 giorni di vita di un contatto fisico continuativo con le loro mamme. In questo specifico caso, le madri si sono impegnate a un contatto pelle a pelle (canguro-terapia) per un’ora al giorno per almeno 14 giorni consecutivi.



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