Mandzukic al Milan non è stato un protagonista per via di un infortunio. Proprio per questo ha rinunciato al suo stipendio.
La stagione di Mario Mandzukic al Milan, dopo essere arrivato a zero a gennaio, è stata tutt’altro che positiva. Appena 5 presenze, una in Serie A e una in Europa League, con zero gol e assist. Ciò per via di un infortunio, e a causa di questo ha rinunciato a prendere lo stipendio del mese di marzo.
Un gesto, quello del croato, certamente d’eccezione e che non si vede mai o quasi. Inoltre, la bontà dell’azione dell’attaccante rossonero, è ancora più grande perché i soldi a lui destinati andranno in beneficenza, secondo quanto riportato dal presidente Scaroni.
Sarà la Fondazione Milan a ricevere i contanti dello stipendio di Mandzukic, così da aiutare le persone più fragili, di cui la società rossonera con la sua associazione si occupa da tanti anni.
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Non solo Mandzukic, anche Tommasi tagliò lo stipendio
Il caso di Mandzukic che rifiuta lo stipendio di marzo per via dell’infortunio, non è un unicum nella storia del calcio. All’inizio degli anni 2000mila, infatti, Damiano Tommasi, all’epoca alla Roma, subì la rottura del crociato anteriore e posteriore, tanto da saltare un’intera stagione.
L’ex calciatore, poi presidente dell’AIC (Associazione Italiana Calciatori), preferì tagliarsi lo stipendio fino a 1500 euro, cioè il minimo sindacale, visto che non poteva giocare e contribuire alle prestazioni della squadra.
Di recente, invece, purtroppo si è sentito parlare di taglio stipendi solo per via del Covid-19, e della crisi economica causata dalla pandemia. Inoltre, del resto, quando si parla di soldi, sono i presidenti a volerli abbassare, ma non i giocatori.
Bellissimo gesto, dunque, da parte di Mandzukic che non ha voluto prendere lo stipendio di marzo, a causa dell’infortunio. Adesso, però, il croato deve attivarsi e tornare quello di un tempo, così da permettere al Milan di prendersi la qualificazione alla prossima Champions League, e riuscire anche a firmare un rinnovo di contratto.