​“Istituzione dell’Alta Scuola di Formazione per il Volontariato nella regione Marche

L’ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE​

​Premesso che:

La pandemia di Covid-19, provocata dal virus SARS-CoV-2, sta spezzando innumerevoli vite in Italia e nel mondo, lacerando famiglie e amplificando le disuguaglianze sociali. Un’epidemia globale che sta mettendo a durissima prova, in particolare, medici, infermieri e operatori sanitari negli ospedali, che ogni giorno, con abnegazione e determinazione, mettono a rischio la propria salute per curare i malati, strappandoli sovente alla morte.​

Visto che:​

Stanno emergendo nuove povertà legate al blocco del sistema produttivo, nonché difficoltà di carattere sociale e psicologico all’interno delle stesse famiglie, con riferimento alla popolazione più anziana e isolata. Sono giorni terribili per chi ha perso i propri cari e per quanti attendono notizie dagli ospedali e dai reparti di terapia intensiva in cui sono ricoverati parenti e amici.​

​Considerato che:​

Il volontariato, da sempre un imprescindibile elemento di coesione sociale, sta affiancando l’assistenza pubblica fin dal primo giorno dell’emergenza, rafforzandone l’incisività e, in molte occasioni, sostituendosi ad essa per fornire servizi altrimenti non erogabili.

Appurato che:

Nelle Marche, dal sud al nord della regione, vi sono esperienze eccellenti di volontariato, prese a riferimento a livello nazionale, composte da sodalizi capaci di aggregarsi fra loro al fine di creare potenti reti di supporto a tutela delle persone più fragili. A Jesi e in Vallesina, ad esempio, territorio baricentrico della regione Marche, alcune associazioni, fra le quali anche quelle ambientaliste e culturali, offrono da anni un’assistenza ancor più qualificata ed efficace, confrontandosi quotidianamente con più soggetti, fra cui l‘Asp Ambito 9, nella definizione degli interventi. ​

IMPEGNA​

Il Presidente e la Giunta Regionale:​

– A istituire l’Alta Scuola di Formazione per il Volontariato nelle Marche, destinandovi apposite risorse, e localizzandola, se possibile, in posizione baricentrica, così da servire adeguatamente le cinque province, attingendo anche dalle proficue esperienze già in essere, a partire dal Centro Servizi per il Volontariato delle Marche.