Anche i tre componenti de Il Volo si sono collegati stamattina in diretta con Storie Italiane, su Rai Uno. Prende la parola Gianluca “E’ un momento difficile per tutti, non è mai successo nella storia dell’umanità, parlando non soltanto con i genitori ma anche con mio nonno che ha più esperienza. Noi all’età di 25/26 anni cerchiamo di essere un esempio per i giovani, e via social cerchiamo di mandare un messaggio ai nostri coetanei, nessuno deve sentirsi onnipotente, ci sono tante persone che stanno soffrendo. Abbiamo dovuto cancellare alcune date del nostro tour e siamo dovuti tornare a casa una decina di giorni prima del previsto per stare vicino alle nostre famiglie”. Tocca quindi a Piero: “Ogni mattina ci aspettiamo di leggere buone notizie, si sta vedendo la luce in fondo al tunnel, è merito nostro che ci stiamo mettendo un grande impegno e vogliamo diffondere il messaggio di rimanere a casa. Qui in Sicilia si sa che la sanità non è all’altezza del nord, ma abbiamo avviato una raccolta fondi per aiutare gli ospedali, stanno continuando a donare e alla fine compreremo tutto ciò di cui hanno bisogno gli ospedali”.

IL VOLO: “E’ UN MOMENTO DI SOLIDARIETA’”

Così invece Ignazio: “E’ molto difficile parlare, è un momento di solidarietà, noi siamo solo dei comuni mortali, quello che vogliamo fare è stare al servizio di chi ha bisogno, che sono i nostri medici. Nella musica diciamo spesso che i nostri fan ci amano anche senza conoscerci, e lo stesso molti italiani lo stanno dimostrando in questi momenti, amare senza conoscere. Noi dobbiamo stare a casa perchè uscire può fare un danno agli altri e non a se stessi, l’altruismo è la chiave di questo momento”. In studio passano quindi le immagini della vittoria del Festival di Sanremo del 2015, quando il Volo trionfò con “Grande Amore”: “Quando rivediamo quelle immagini – dice Piero – ci prendiamo in giro, ci fa ridere il nostro modo di esultare”. Ignazio: “Quando abbiamo vinto il Latin Award Gianluca sembrava una cavalletta”. Quindi tocca a Gianluca: “Immaginati cosa può provare un ragazzino nel vincere il Festival di Sanremo…”. Infine Piero lancia un appello: “Chiedo alle persone che vengono in Sicilia di autodenunciarci, quando io sono andato negli Stati Uniti l’ho fatto per 15 giorni”.

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