Pensare agli altri. Concretamente. Questo è lo scopo di “Pioneering Award”, il programma lanciato nel 2013 da Porsche Italia e rivolto a tutti i dipendenti non solo della filiale ma anche delle società ad essa collegate, come per esempio Porsche Financial Services Italia e i Centri Porsche di Padova e Milano. Obiettivo di questa iniziativa è quello di valorizzare il contributo individuale per lo sviluppo delle attività aziendali. In questi 7 anni abbondanti, le idee proposte ai vertici dell’azienda da team interfunzionali (composti cioè da membri di diversi dipartimenti) sono più di 80.
Adesione libera, si sostiene chi si vuole
L’ultima di queste, ma certo non la meno importante, è quella di aderire al “Payroll Giving”: il lavoratore può decidere di donare in beneficienza il corrispettivo di una o più ore di lavoro al mese. L’adesione è appunto volontaria e aperta a tutti gli oltre 200 dipendenti delle quattro società. Payroll Giving consente peraltro di scegliere quali progetti supportare fra quelli promossi dalle associazioni del COMITATO UNORA Onlus, unico comitato italiano promotore della donazione in busta paga: ActionAid, Fondazione Umberto Veronesi, Fondazione ABIO, Fondazione Mission Bambini, Fondazione Operation Smile, AISLA, ENPA e il Centro La Tenda.
Pensare agli altri non è una novità, per Porsche
Come scritto sopra, quella di aderire al “Payroll Giving” è solo l’ultima iniziativa, in ordine cronologico. Senza andare troppo indietro nel tempo, 12 mesi fa – durante le prime, difficilissime settimane di emergenza sanitaria Covid-19 – l’azienda, insieme alle altre società del Gruppo (Porsche Financial Services Italia, Nardò Technical Center, Porsche Consulting, Porsche Design Italia e i Centri Porsche di Padova e Milano) aveva aderito alla campagna #iorestoacasa – devolvendo 155mila euro alla Protezione Civile. Fondi che sono stati preziosi per far fronte alle richieste di materiale sanitario.
Ancora, durante l’estate, grazie anche alla rete dei suoi concessionari, la filiale della Casa di Stoccarda ha donato 1.3 milioni di euro a 26 sedi della Caritas diocesana sparse su tutto il territorio nazionale. Una cifra che ha permesso di fornire buoni pasto a oltre 30.000 famiglie in difficoltà e materiale tecnologico a 5.000 ragazzi, grazie al quale hanno avuto accesso alla didattica a distanza.