di Silvia Santarelli Anche la Spiaggia di velluto piange Paolo Rossi: nel 2016, infatti, la sua mostra aveva conquistato Senigallia. Sono passati 38 anni da quella magica notte, quando lui ha alzato al cielo la Coppa del Mondo e in un istante è diventato per tutti Pablito. Un’esperienza che ha segnato la vita di tre generazioni, le stesse che ricordano a memoria la formazione del Mundial ’82. Anche per Paolo Rossi con Senigallia è stato subito amore. Come tanti è rimasto affascinato dalla Rotonda a Mare, location scelta per ospitare la sua mostra “Pablito Great Italian Emotions”. Erano stati cinquemila i visitatori che dal 21 al 29 giugno 2016 avevano voluto rivivere le emozioni del mundial spagnolo che vide l’Italia calcistica…

di Silvia Santarelli

Anche la Spiaggia di velluto piange Paolo Rossi: nel 2016, infatti, la sua mostra aveva conquistato Senigallia. Sono passati 38 anni da quella magica notte, quando lui ha alzato al cielo la Coppa del Mondo e in un istante è diventato per tutti Pablito. Un’esperienza che ha segnato la vita di tre generazioni, le stesse che ricordano a memoria la formazione del Mundial ’82. Anche per Paolo Rossi con Senigallia è stato subito amore. Come tanti è rimasto affascinato dalla Rotonda a Mare, location scelta per ospitare la sua mostra “Pablito Great Italian Emotions”. Erano stati cinquemila i visitatori che dal 21 al 29 giugno 2016 avevano voluto rivivere le emozioni del mundial spagnolo che vide l’Italia calcistica salire sul tetto del mondo e non perdere l’occasione di sfilare tra i cimeli della sua straordinaria carriera, come la maglia originale della finale Italia-Germania, il Pallone d’oro e la Scarpa d’oro del 1982. A visitarla erano state anche tante personalità della politica e dello sport: dall’ex ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, all’ex presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, dalla campionessa di scherma Elisa Di Francisca a Giuseppe Ottaviani, recordman plurimedegliato in varie categorie dell’atletica leggera Master 95 e deceduto lo scorso 19 luglio.

Un amore ricambiato quello tra Paolo Rossi e Senigallia, dove il Campione del Mondo si era fermato, insieme agli organizzatori della mostra, per un pranzo di pesce alla Pagaia, reclinando gli inviti di alcuni amici che lo volevano con loro per un pranzo a base di cozze. “Ora so che a Senigallia ho qualche amico in più”, queste erano state le parole con cui Rossi aveva lasciato la spiaggia di velluto con la promessa di tornarci. Uno dei nuovi amici era sicuramento l’ex sindaco ed ora consigliere regionale Maurizio Mangialardi, che aveva fortemente voluto la mostra: “Con Paolo Rossi scompare un uomo e uno sportivo che come pochi altri ha saputo rendere felici e far sognare gli italiani. Le indimenticabili emozioni che seppe regalare a tutti noi durante il mondiale spagnolo del 1982 resteranno indelebili nella storia calcistica del nostro Paese, metafora di un’Italia gioiosa che si stava progressivamente lasciando alle spalle gli anni bui del terrorismo – il ricordo di Mangialardi – Oggi, in questo giorno così triste, il pensiero non può non andare all’evento che con Pablito organizzammo a Senigallia nel 2016, portando in mostra alla Rotonda a mare la sua straordinaria collezione di cimeli, testimonianza di una carriera brillante e unica, per promuovere le eccellenze enogastronomiche delle Marche. Una manifestazione che permise a una grande folla di appassionati in tripudio di riabbracciare il campione mai dimenticato, suggellando un’amicizia con la città che non è mai venuta a meno”.

Quel numero di telefono che Pablito aveva scambiato con il sindaco, con la promessa di scendere in campo insieme per una buona causa. E poi quella foto che li ritrae abbracciati, con la Rotonda sullo sfondo, un’immagine fortemente voluta da entrambi, a ricordo di una giornata trascorsa insieme, ma anche a segnare l’inizio di un’amicizia, che nel tempo si è trasformata in un legame speciale. Nel suo breve ma intenso soggiorno senigalliese, Paolo Rossi non si era risparmiato ai fans che lo avevano atteso davanti alla Rotonda a Mare, il giorno del taglio del nastro: selfie e foto, ma anche autografi e semplici strette di mano. Al suo arrivo era stato accolto da un lungo e caloroso applauso, lo stesso che i senigalliesi gli hanno voluto dedicare ieri, nel giorno della sua scomparsa, un applauso virtuale fatto d’immagine di un giorno che un italiano non potrà mai dimenticare.



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