Il fascino delle immagini e dei colori intrecciati con la forza evocativa, tutta interiore, delle parole. E’ un viaggio inedito a carico di suggestioni attraverso la Spezia di oggi – passeggiata Morin, il mare, piazza Verdi, le vie del centro, i gli antichi palazzi, volti di persone… – quello che Felice Ferrara, autore degli scatti, e Noemi Bruzzi, avvocato e poeta, che ha curato i testi, percorrono sovrapponendo la loro lettura della città. Un itinerario denso di contenuti e di sensazioni, raccontati in 68 foto, ciascuna…
Il fascino delle immagini e dei colori intrecciati con la forza evocativa, tutta interiore, delle parole. E’ un viaggio inedito a carico di suggestioni attraverso la Spezia di oggi – passeggiata Morin, il mare, piazza Verdi, le vie del centro, i gli antichi palazzi, volti di persone… – quello che Felice Ferrara, autore degli scatti, e Noemi Bruzzi, avvocato e poeta, che ha curato i testi, percorrono sovrapponendo la loro lettura della città. Un itinerario denso di contenuti e di sensazioni, raccontati in 68 foto, ciascuna delle quali ha come “didascalia” i versi di Bruzzi, ispirati dallo scorcio colto dal fotografo. Il libro – “Uno sguardo sulla città. Immagini e parole” – è un progetto culturale promosso dal Lions Club Vara Sud e patrocinato dal Comune, con finalità ambiziose, una raccolta di fondi da destinare a due istituzioni importanti: la Fondazione del Lions Club International (Lcif) e la Banca degli occhi Melvin Jones (Bomj), con sede a Genova, il cui scopo è la tutela e della preservazione della vista. Un obiettivo che sarà perseguito con la vendita della pubblicazione, da oggi in edicola, e anche delle singole foto. A primavera, se le circostanze legate alla pandemia lo consentiranno, sarà allestita anche una mostra fotografica. A spiegare la genesi dell’iniziativa – realizzata con la collaborazione di un gruppo di lavoro costituito da Paola Ceccotti, Gianfranco Pietrobono, Alexandra Lisac, Susanna Sturlese, Roberto Di Maio e Laura Porcile – è lo stesso Felice Ferrara: “Dall’idea iniziale di una semplice e normale esposizione di fotografie, siamo giunti, strada facendo, ad una più articolata e complessa organizzazione di eventi, tra loro strettamente connessi, grazie ad una serie di incontri imprevedibili e casuali”. Fondamentale il ruolo della fotografia, perché con essa, chiarisce ancora Ferrara nella prefazione, “è possibile fissare alcuni attimi da noi vissuti che meritano di non essere perduti per sempre; percepire delle sensazioni e cercare di trasmetterle con un fotogramma è la quintessenza di chi fotografa”. Con un ulteriore valore aggiunto: “Non ci siamo limitati a mostrare delle ‘immagini’, nate da un messaggio intimo di chi le ha realizzate, ma abbiamo voluto associarle a ‘parole’ scaturite dalla sensibilità di una terza persona a seguito dalla visione di tali foto”. Ed ecco il contributo poetico di Noemi Buzzi che, entusiasta, racconta il privilegio di “respirare le atmosfere di disarmante bellezza che ci circondano e per cui troppo spesso non rinnoviamo lo stupore, scorci, tramonti, dettagli di architetture, particolari di naturale bellezza, edifici storici, piazze, volti, ombre”.
Franco Antola
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