Le sfide del mondo di oggi sono sempre più serrate: conflitti internazionali, crisi energetiche e proteste per il riconoscimento dei propri diritti sono soltanto alcuni dei più grandi esempi con cui gli abitanti della società contemporanea hanno a che fare. Non tutta la partita della vita, tuttavia, si gioca nel segno della lotta e della violenza: al contrario, imparare a rispondere in maniera empatica e gentile al prossimo può diventare un tassello essenziale di un percorso di sviluppo e crescita personale, capace di generare benessere in sé stessi e in tutte le persone vicine.
Perché la gentilezza e l’empatia sono necessarie
Si tratta di un bisogno di cui non si è del tutto consapevoli, ma che è più condiviso di quanto non si creda. In un mondo che si chiude in sé stesso, in cui la prevaricazione fa da padrone e si cerca costantemente di imporre il proprio pensiero e l’urgenza delle proprie emozioni, ecco che in realtà tutto ciò che si vorrebbe altro non è che essere compresi, piuttosto che essere ascoltati. La differenza è più profonda di quanto non si creda, poiché la comprensione e la condivisione attiva delle emozioni dell’altro è alla base stessa dell’empatia, ed è il presupposto ideale per ogni atto gentile.
L’empatia autentica, inoltre, è disinteressata: con questo si intende dire che una persona empatica può comprendere i sentimenti anche di persone che non conosce a fondo, semplicemente dedicandosi a un ascolto attivo e partecipe e senza temere che il proprio coinvolgimento porti a interpretazioni errate di quanto condiviso con il prossimo. La gentilezza che ne deriverà sarà così più autentica e spontanea, portando a una risposta certamente diversa da quella che si sarebbe ottenuta mostrandosi sordi alle emozioni degli altri.
L’empatia per crescere insieme
Non bisogna credere che la strada dell’empatia sia facile da percorrere e permetta di eliminare, con un solo atto di gentilezza, tutti i conflitti che caratterizzano la vita di ognuno. Non da meno, se si vuole affrontare un percorso di crescita e capire come aumentare l’autostima propria e dell’altro, si scoprirà facilmente che usare l’ascolto empatico più autentico è il primo passo verso una realizzazione personale più profonda.
La gentilezza vuole empatia, che a sua volta chiama a sé il bisogno di accogliere dentro l’altro, facendogli spazio. Per far ciò, è necessaria una forte autocritica, funzionale a capire quali sono le proprie proiezioni e aspettative ed escluderle per far davvero posto ai sentimenti che si sta cercando di comprendere. In questo senso, si possono gettare le basi per unire insieme un approccio tollerante e gentile, disponibilità e apertura, così da far uscire l’altro da sé e accoglierlo.
Quante silenziose richieste di aiuto verrebbero così ascoltate? Si pensi a quegli atti di chiusura e autoesclusione, come quelli legati al più recente fenomeno degli hikikomori, che potrebbero trovare una pacifica soluzione se soltanto si fosse disposti ad ascoltare, comprendere e rispondere con gentilezza. Si considerino tutti quei conflitti che si potrebbero evitare se soltanto ci si fermasse ad ascoltarsi.
La risposta, oggi più che mai, sembra nascondersi tutta in una parola gentile.