Il direttore sanitario della clinica Madonna della Catena spiega i benefici della Tecar Terapia che viene effettuata insieme alle altre attività di riabilitazione ad ampio raggio

COSENZA «L’applicazione della robotica alla riabilitazione, nulla può senza la partecipazione attiva dell’operatore ed il coinvolgimento del paziente. Empatia, umanizzazione e personalizzazione dei rapporti non solo con l’assistito, ma anche con la famiglia di provenienza, giocano un ruolo importante nel recupero delle funzioni. L’esperienza della Stanza degli abbracci ne è la dimostrazione, da quando è stata avviata, si registrano negli ospiti della clinica iGreco risultati più veloci». È quanto ha testimoniato il dottore Claudio Trombetti, direttore sanitario della clinica Madonna della Catena – iGreco Ospedali Riuniti nel corso di un format televisivo dedicato alla salute e alla prevenzione, descrivendo l’approccio che si preferisce nella struttura all’avanguardia di via Frà Benedetto, a Dipignano. L’occasione è stata utile per illustrare i benefici della Tecar Terapia che viene effettuata insieme alle altre attività di riabilitazione ad ampio raggio, dal regime di ricovero per gravi patologie come gravi cerebrolesioni fino all’attività ambulatoriale.
«L’approccio alla riabilitazione – ha spiegato Trombetti – è globale, a 360 gradi. Non si prende in carico la funzione lesa, ma la persona. Il lavoro è di squadra ed interdisciplinare. Vengono considerati tutti gli aspetti e le conseguenze del danno e del trauma subito, ma non solo. Tutte le competenze, dal medico al nutrizionista, dallo psicologo al logopedista, dal terapista della riabilitazione, all’assistente sociale, fino all’educatore, lavorano per raggiungere l’obiettivo: cercare di far tornare alla miglior funzione il paziente, anche fuori dall’ospedale.
Anche l’incontro con la famiglia è importante. Non è uno a uno. Ma con tutta l’equipe. Attraverso le conoscenze delle abitudini di vita e del contesto in cui vive il paziente, si può facilitare il recupero. Far metabolizzare, far partecipare ed accettare ai familiari quello che potrebbe significare dover convivere con una disabilità è un passo importante. Madonna della Catena agisce su tre livelli di riabilitazione. Il terzo livello, che è più complesso, è quello delle gravi cerebrolesioni, in seguito ad un trauma cranico, ad un’emorragia o a un’ischemia celebrale. Il secondo livello è rappresentato dalla riabilitazione intensiva post acuzie, meno grave delle cerebrolesioni. Al primo livello vi è la riabilitazione estensiva, per mantenere le prestazioni funzionali raggiunte».



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