«La vita ha bisogno di uno sguardo gentile». Soltanto una frase messa sui social? Nossignori. Le parole campeggiano da una settimana su un manifesto largo sei metri e alto tre in una strada all’ingresso di Fiorenzuola, cittadina di 15mila abitanti in provincia di Piacenza. Nell’immagine c’è una donna luminosa che rappresenta una dea, madre natura. È girata di spalle e sta guardando un seme. Dietro c’è un muraglione ma nel punto in cui il seme germoglia, il muro si gonfia si sgretola. Un elogio alla gentilezza fortemente simbolico che ha un’autrice, ma non un nome.

È stato ideato (e pagato) da una mamma single con un figlio che vive e lavora a Fiorenzuola e che ha acquistato uno spazio pubblicitario della cittadina per due settimane. Vuole rimanere anonima, perché – spiega- «non sono importante io, ma il messaggio». L’autrice del gesto e l’artista che ha realizzato il disegno sono la stessa persona: una donna che ha fatto tanti lavori nella sua vita e che non ha mai abbandonato la sua passione per l’arte. Una persona che ha speso soldi per lanciare un messaggio. «Quando non spendi niente – sostiene – è come se non ti spendessi. Non basta la parola, devi spenderti per il tuo ideale».

«Il manifesto – racconta ancora – è nato dalla voglia di mandare un messaggio che entrasse dagli occhi e si fermasse nella pancia come sensazione, come un cibo. L’arte è fatta così: un cibo per l’anima». Perché non lo ha firmato? «Sentivo la necessità di compiere un’azione, senza però mettermi in mostra. Se no sarebbe stato come il volersi fare pubblicità. L’ho lasciato anonimo perché volevo che fosse soltanto il messaggio ad arrivare e non mettermi io in vetrina. Per la stessa ragione non lo ho messo su Internet, dove rischiava di confondersi nel minestrone ed essere dimenticato».

Il fatto è stato segnalato da un’insegnante e giornalista locale, Donata Meneghelli.

9 dicembre 2020 (modifica il 9 dicembre 2020 | 19:06)

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