Un maxi-fondo di solidarietà per la Campania, da destinare agli esercizi commerciali colpiti dalla crisi economica dovuta all’emergenza sanitaria e a chi è senza lavoro. Un fondo realizzato con un contributo volontario dei dipendenti pubblici (esclusi medici, personale sanitario e forze dell’ordine), dei consiglieri regionali, dei parlamentari eletti in Campania e dei sindaci della Regione, oltre che di eventuali privati che vorranno contribuire. È questa la proposta che il sindaco di Ottaviano ha fatto al Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, al quale ha scritto una lettera. Capasso spiega: “Possiamo arrivare a raccogliere tra i 15 e i 20 milioni, con il contributo dei politici e di coloro i quali stanno lavorando e prendendo lo stipendio: useremo questi soldi per ristorare chi è in difficoltà e, successivamente, si potrà pensare ad un lockdown totale per tutta la Regione”.

Il sindaco di Ottaviano ha fatto qualche calcolo: i dipendenti pubblici in Campania sono circa 200mila, ognuno di loro potrebbe contribuire con 60 euro a testa in media. Ovviamente il contributo cambierebbe a seconda dello stipendio netto che ognuno riceve. I sindaci, invece, dovrebbero contribuire con 500 euro in media, anche in questo caso il contributo cambierebbe a seconda dell’indennità che ricevono i sindaci. I consiglieri regionali, invece, dovrebbero contribuire con 3000 euro e i parlamentari (89 in tutto tra deputati e senatori) con 5000 euro.

Aggiunge Capasso: “E’ un contributo una tantum che ci permetterebbe di mettere da parte un fondo di solidarietà per chi sta peggio di noi: penso ai ristoratori, ai titolari di bar, a chi non ha un lavoro. Questa crisi economica è terribile, ma allo stesso tempo abbiamo l’esigenza di chiudere tutto per qualche giorno e far scendere la curva del contagio: con questi soldi potremmo farlo, faccio appello a De Luca affinché prenda in seria considerazione la mia proposta e, se lo ritiene opportuno, la migliori o la cambi come meglio crede. Si tratta di un contributo volontario, ma se una istituzione come quella regionale decidesse di promuoverla le adesioni sarebbero sicuramente molte”



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