Chi ha seguito le cronache sportive locali prima e nazionali poi, in particolare per quanto attiene il ciclismo, si è certamente imbattuto nei racconti e nelle fotografie scattate da Roberto Ferrante. Un giornalista coratino, che si è formato a Corato e che si è fatto apprezzare in giro per l’Italia proprio per la sua capacità di catturare in scatti i momenti salienti di gare ciclistiche di ogni livello.

Roberto il 24 aprile scorso era arrivato a Roma per seguire da fotoreporter il Gran Premio della Liberazione, la corsa ciclistica che si svolge il 25 aprile nella Capitale.

Insieme ad un amico si stava sottoponendo ai controlli anticovid e, proprio mentre era impegnato in tali azioni qualcuno ha scassinato il furgone portando via tutta l’attrezzatura per le fotografie. Un danno economico molto importante ma soprattutto incalcolabile sul piano della professione. Roberto, infatti, quell’attrezzatura era riuscita a costruirsela in anni di sacrifici, lavorando sodo nell’informazione e mettendo da parte quel poco che riusciva a guadagnare seguendo il ciclismo.

In un post su Facebook Roberto lasciava intendere la sua volontà di mollare tutto, di non proseguire nella sua attività fotogiornalistica, essendo stato privato dei suoi mezzi di lavoro.

“Provo un grande senso di vuoto e di sconforto – dice Roberto – ma se è vero che gli amici si vedono nel momento del bisogno, un grande grazie lo devo a una persona speciale che non mi ha abbandonato un attimo”. Il riferimento è a Pasquale il suo amico che ha organizzato una raccolta fondi su GoFoundMe per permettergli di ricomprare la sua attrezzatura.

Una raccolta fondi alla quale hanno risposto subito in tantissimi. Una pioggia di solidarietà che ha letteralmente commosso Roberto e che gli ha permesso di tornare subito a pensare alle sue due grandi passioni: il ciclismo e il fotogiornalismo.

La raccolta fondi non è ancora terminata ma già domenica scorsa Roberto è tornato a scattare a Corato, nella sua città di origine, ancora una volta grazie ad alcuni colleghi, diventati amici, che gli hanno prestato gli arnesi del mestiere.

Dopo una settimana, con 227 condivisioni, la raccolta fondi per Roberto ha raggiunto la soglia dei 3500 euro.

“Non ho avuto nemmeno il tempo di realizzare quanto stesse succedendo che già dal mio risveglio mi sono letteralmente ritrovato sommerso dei vostri messaggi di sostegno” ha commentato Roberto, travolto da un turbinio di emozioni che va ben oltre il risultato economico raggiunto.





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