Il Comune di Rovigo e quello di Adria, capitanati dal Csv, hanno presentato un progetto in Regione per la realizzazione di un Emporio della solidarietà. La Regione, se approvasse il progetto, dovrebbe poi finanziarne l’avvio. “L’Emporio Solidale – come si legge nell’incipit del porgetto – è una modalità innovativa di sostegno non solo alimentare per famiglie e persone in difficoltà che, grazie ad un percorso di accompagnamento qualificato (educativo e laboratoriale) e l’opportunità di entrare in un luogo “di relazione”, possono sentirsi parte della comunità recuperando così una piena dignità ed autonomia. L’Emporio, inoltre, prevede meccanismi di approvvigionamento dei prodotti che incentivano la redistribuzione delle eccedenze non solo alimentari e, nel contempo, una riduzione di alimenti destinati allo smaltimento”.

Gli Empori della solidarietà hanno dimostrato, anche durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, di sapersi adattare ai bisogni emergenti del territorio e perfino di ampliare in modo flessibile le loro funzioni, rendendole sempre più aderenti ad un welfare di comunità.

La modalità di gestione identificata dal Csv tra le varie tipologie, è di Emporio ad “Attività Diretta”, ovvero iniziativa che si sviluppa all’interno di locali dedicati, organizzati come un vero e proprio supermercato, dove i beneficiari possono reperire in modo autonomo e secondo le loro esigenze, prodotti alimentari e non. L’Attività Diretta è sostenuta da una rete di partenariato territoriale del Terzo Settore e si svolge in stretta collaborazione con i Servizi Sociali dei Comuni e delle Aziende Sanitarie. Il Centro Servizi Volontariato, soggetto capofila, ha deciso di integrare alla modalità di Emporio ad Attività Diretta il modello di “Emporio Diffuso” per valorizzare i luoghi di ascolto e di distribuzione già esistenti preservare e rispettare i luoghi, le relazioni, i volontari e la vicinanza con i beneficiari finali.





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