SOLIDARIETÀ
VENEZIA I giorni più bui dell’emergenza Covid-19 sembrano essere alle spalle, ma la solidarietà nei confronti degli operatori sanitari dell’Ospedale civile di Venezia non si ferma. In questi giorni il Fondaco dei Tedeschi ha donato una cospicua somma alla raccolta fondi aperta a marzo dal giovane Mattia Carlon su Gofundme e supportata dalla Fondazione Elena Trevisanato onlus. Complessivamente nei mesi scorsi sono stati raccolti oltre 68.0000 euro che sono serviti per l’acquisto di materiale, consegnato direttamente all’ospedale: 25.000 mascherine chirurgiche; 12.600 mascherine FFP2; 960 mascherine FFP23; 150 caschi e visiere protettive; 1 sistema Airvo2 per l’ossigenoterapia. E ancora, tra le donazioni, 9 tablet con internet illimitato destinati ai pazienti in isolamento e 4 appartamenti messi a disposizione per gli operatori sanitari che venivano da fuori. Il tutto con la collaborazione dell’associazione medico-infermieristica Obiettivo Ippocrate, e in particolare del dott. Giampaolo Zambon.
Alle donazioni di singoli, associazioni, negozi e piccole aziende si sono aggiunti in questi giorni 45.000 euro, donati dal Fondaco, dove lavora Mattia Carlon, e dal gruppo DFS per far fronte alle necessità conseguenti all’emergenza, ma non solo. «Il Fondaco dei Tedeschi, con i suoi lavoratori, ha sentito forte l’impegno verso la città – ha dichiarato Patrizia Moro, amministratore delegato di DFS Italia per questo abbiamo scelto di affiancare l’iniziativa di raccolta fondi per l’ospedale lanciata dal nostro collaboratore Mattia Carlon. Tutti hanno partecipato con entusiasmo e oggi siamo orgogliosi di poter contribuire a incrementare le strutture sanitarie della città».
IMPORTANTI SUPPORTI
«Insieme alla direzione sanitaria dell’Ospedale SS. Giovanni e Paolo e al primario di Anestesia e Rianimazione spiega il team della Fondazione Trevisanato – sono stati individuati una serie di importanti interventi destinati a migliorare le condizioni del reparto, del personale sanitario, dei pazienti e dei familiari: dalla predisposizione di una sala d’attesa, al potenziamento della stazione di monitoraggio dei pazienti, dove gli infermieri tengono costantemente sotto controllo i parametri dei ricoverati, fino all’acquisto di strumenti necessari per la riabilitazione in terapia intensiva. Ambienti diventati tristemente noti durante la lotta al Covid-19, ma che svolgono un ruolo fondamentale nei casi di emergenza, il cui aggiornamento rappresenta un significativo investimento nella tutela della salute dei cittadini».
A.Carl.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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