IL BILANCIO
TREVISO Se è saltata, per ovvi motivi legati all’emergenza sanitaria, l’adunata nazionale dell’Ana prevista in maggio a Rimini-Repubblica di San Marino, per altrettanti ovvi motivi, non è saltata la pubblicazione (in contemporanea) del Libro Verde della Solidarietà scarpona, edizione riferita al 2019. Soltanto che, da maggio, è slittata di un paio di mesi.
DATI ELOQUENTI
Ed eccola, quindi, con una lunga serie di numeri eloquentissimi, e non freddi, algidi, come capita quasi sempre quando si parla di dati e cifre. L’indagine sull’attività delle Penne nere è stata presentata dal presidente nazionale Sebastiano Favero. Sono le cifre riferite alle ore di lavoro gratuito prestate dagli alpini in congedo e alle somme in danaro raccolte, quindi destinate a scopi benefici. Un bilancio straordinario, nel quale la sezione di Treviso fa bella mostra (fra le prime dieci nelle ottanta in Italia), senza che per questo sfigurino, anzi, le altre tre della Marca: Conegliano, Vittorio Veneto, Valdobbiadene.
MILLE IMPEGNI
Ma iniziamo dai settori verso i quali si sono diretti impegno e donazioni delle Penne Nere: comunità locali, protezione civile, parrocchie, anziani, banco alimentare, enti benefici, scuole e giovani, sport, manifestazioni patriottiche, missioni, alpini in armi. In tutto, le ore di lavoro gratuito prestate sono state 2.545.634, mentre le somme raccolte e donate, 6.003.655,73 euro. Volendo monetizzare le ore di lavoro, secondo le tariffe della Regione Lombardia (27,52 euro l’ora), ecco la bella cifra di 70.055.847,68 euro. Il totale generale che ne scaturisce, 76.059.503,41 euro.
I DATI DELLA MARCA
E veniamo ai dati riguardanti gli alpini della Marca Trevigiana.
Sezione Treviso: ore lavorative gratuite: 85.771; somme donate: 213.312 euro. Sezione Conegliano: ore lavorative gratuite: 24.958; somme donate: 81.733 euro. Sezione Vittorio Veneto: ore lavorative gratuite: 16.291; somme donate: 25.565,85 euro. Sezione Valdobbiadene: ore lavorative gratuite: 6.054; somme donate: 17.028 euro.
Complessivamente, dunque, le penne nere della Marca hanno prestato lavoro gratuito per 133.074 ore e donato 337.638,85 euro. Qualche dettaglio per quel che riguarda i gruppi. Nella sezione di Treviso, Chiarano-Fossalta di Piave: 4.034 ore lavorative e 28.500 euro. Signoressa: 1.847 ore lavorative e 26.847 euro. Preganziol: 2.503 ore lavorative e 8.846 euro. Motta di Livenza: 2.748 ore lavorative e 5.081 euro. Nervesa della Battaglia: 2.316 ore lavorative e 2.950 euro. Nella sezione di Conegliano, Santa Lucia di Piave: 1.294 ore lavorative e 13.990 euro. San Vendemiano: 1.360 ore lavorative e 5.750 euro. Mareno di Piave: 3.012 ore lavorative e 1.850 euro. San Fior: 928 ore lavorative e 5.250 euro. Pieve di Soligo: 1.815 ore lavorative e 1.850 euro. Nella sezione di Vittorio Veneto: Val Lapisina, 2.550 ore lavorative e 11.300 euro. Colle Umberto: 2.277 ore lavorative e 2.513 euro. Follina: 1.046 ore lavorative e 3.650 euro. Montaner: 1.305 ore lavorative e 1.650 euro. Nella sezione di Valdobbiadene, Funer Cordevole: 1.422 ore lavorative e 6.552 euro. Bigolino: 474 ore lavorative e 3.060 euro. Colbertaldo: 263 ore lavorative e 2.220 euro. Mosnigo: 106 ore lavorative e 1.180 euro. Sono i numeri più rilevanti della solidarietà, anche se non si tratta di una mera graduatoria quantitativa. Servono però a dare un’idea di come, anche quanto le piccole realtà locali dell’Ana, si siano impegnate in questa che non è una gara a chi fa di più, ma uno slancio del cuore che in questo drammatico inizio del 2020 ha visto le penne nere raddoppiare se non triplicare gli sforzi. Ma saranno i numeri del prossimo bilancio a dare l’esatta dimensione di quanto la componente alpina sia stata ancora utile, se non fondamentale per la collettività. D’altra parte, al cuore non si comanda.
Giovanni Lugaresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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