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Intervista

Parla l’assessore Luca Novelli

Luca Novelli, assessore ai Servizi Sociali del Comune di Casale Monferrato

di Lorenzo Chiariello

Quello del volontariato è notoriamente un tema molto caro a Casale ed alla sua comunità. Tante sono le associazioni che hanno messo radici così salde nel nostro territorio da essere diventate un punto di riferimento anche regionale. La pandemia però ha ovviamente messo a dura prova tutte queste realtà, dalle più modeste alle meglio organizzate. E per comprendere la situazione attuale, può essere utile affidarsi alla panoramica tracciata dall’assessore ai Servizi Sociali Luca Novelli.

Quali sono i settori in cui il volontariato casalese è più attivo?

Negli ultimi trent’anni – a prescindere dal colore delle Amministrazioni che si sono susseguite – Casale ha sempre rappresentato una vera  eccellenza nel mondo del volontariato. Questo perché il nostro territorio può contare su oltre 30 associazioni che operano nei campi più diversi, occupandosi per esempio della tutela degli animali, dell’assistenza a persone con disabilità, oppure dell’integrazione dei cittadini stranieri. Gevam, Anffas e Agenzia Migrazioni, solo per citarne alcune. Sono tante le persone che in città danno il proprio contributo e grazie a loro è possibile garantire servizi che, se fossero totalmente a carico dell’ente pubblico, difficilmente potrebbero essere forniti.

Ci sono pregiudizi nei confronti del mondo del volontariato?

Molto spesso non ci si rende conto che essere volontario non significa non essere professionista. All’interno di contesti come possono essere i canili, o la Protezione Civile, il mondo del volontariato sta richiedendo una formazione sempre più specifica.Indipendentemente dal fatto di essere dipendente o meno, chi va a prestare servizio deve avere le competenze per poterlo fare al meglio.

Che effetti ha avuto la riforma del Terzo Settore sulle associazioni casalesi?

Sicuramente ha rivoluzionato quella che era l’organizzazione del mondo del volontariato. È positivo che si sia cercato di mettere sullo stesso piano associazioni grandi e piccole, dando a tutte quelle iscritte all’Elenco nazionale delle organizzazioni di volontariato, la possibilità di partecipare a concorsi, bandi e di collaborare, avere molti membri o averne pochi, non deve essere una discriminante.

Qual è l’ostacolo principale per chi coordina nel nostro territorio?

Le associazioni stanno riscontrando la mancanza di nuove leve. Ciò è determinato dal fatto che le persone vanno in pensione in età sempre più avanzata e i giovani che si avvicinano a questa realtà, rispetto ai decenni scorsi, sono decisamente di meno. Sarà fondamentale, da qui ai prossimi anni, che le varie realtà e l’Amministrazione si coalizzino per massimizzare lo sforzo al fine di richiamare più volontari. 

Cosa può spingere i giovani ad avvicinarsi a questo mondo?

Fare volontariato arricchisce senza dubbio a livello personale. Inoltre, permette di specializzarsi in diversi settori, facendo esperienze che possono tornare utili per il futuro lavorativo. Nell’ambito dei concorsi, anche nazionali, patentini e certificazioni aggiungono punti al momento di stilare le graduatorie.

Come pensa il Comune di aiutare le varie associazioni?

Monitorando la situazione, l’Amministrazione si è resa conto che molte di queste non hanno, ad oggi, una vera sede. Proprio per questo è stato deciso di mettere a disposizione uno stabile in via Magnocavallo, che diventerà la “Casa del Terzo Settore”. Una volta ultimati i preparativi, ogni associazione, previa prenotazione, potrà avere a disposizione tre sale, servizi e uffici per poter ospitare riunioni, iniziative e promuovere il proprio operato.



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