Dopo decenni di esperienza, di lotta, di solidarietà, di impegno a fianco e in favore degli ultimi; dopo aver
attraversato difficoltà di ogni tipo (crisi economiche, discriminazione, razzismo ed egoismo), questa volta
le realtà del Terzo Settore della nostra Regione rischiano di non superare le difficoltà che l’emergenza
Covid-19 ha creato e di chiudere definitivamente facendo venire meno un apporto fondamentale per il
nostro territorio.

In Calabria operano centinaia di realtà – che ormai da molti anni svolgono un ruolo imprescindibile nel
debole sistema di welfare regionale attraverso l’operatività e la realizzazione di tutta una serie di servizi: comunità di accoglienza, centri diurni, semiresidenziali, centri di aggregazione sociale e culturale, attività di contrasto alle varie forme di povertà, sostegno alle persone in situazione di svantaggio e a rischio di
marginalità, e lo fanno con il contributo fondamentale dei volontari, costruendo percorsi di sostegno e
di inclusione sociale.

Questo circuito virtuoso rischia però adesso di essere arrestato e di concludersi se, nelle prossime
settimane o mesi, le realtà di Terzo Settore della nostra Regione non potranno riprendere la loro consueta attività.
Il volontariato e il Terzo Settore è in prima linea nei servizi di assistenza sociale e di prossimità, spesso
colmando grandi lacune del pubblico soprattutto nella nostra Regione. E proprio le organizzazioni non
profit calabresi, nel complesso meno strutturate e con una già precaria situazione finanziaria, sono quelle
più esposte. Ad esempio alcune risentono in maniera cronica della non attuazione delle legge 328/00.
Il rischio è di perderle e di far saltare un precario welfare comunitario che faticosamente si è costruito,
incrementando in Calabria, una crisi di portata ancora maggiore per la comunità e per tantissime, troppe
famiglie.

Le recenti misure adottate dal Governo non sono sufficienti, le dimensioni della crisi suggeriscono ben altri interventi.

CONCESSIONI DI CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO

È il momento di realizzare un’operazione straordinaria, mediante la concessione di contributi a fondo
perduto da erogare non a progetti, ma a tutte le organizzazioni con esperienza e radicamento nei territori che a vario titolo gestiscono e/o erogano servizi alla popolazione e in particolare ai soggetti a rischi di
marginalità e di esclusione sociale. Al Governo Regionale si chiede di attivare, in questo frangente di profonda criticità, agevolazioni e scelte di sostegno economico alle molte realtà del Terzo settore, del volontariato e della solidarietà sociale, che sono una parte importante ed essenziale del sistema sociale regionale, senza il cui impegno centinaia di migliaia di persone rischiano di ripiombare nella miseria e in situazioni di grave disagio sociale; un appello, per far sì che non siano sempre i più poveri e chi è più in difficoltà a dover pagare il prezzo più alto di
ogni crisi.

Il patto che si può costruire tra l’ente Regione e le realtà del Terzo Settore Regionale è che queste ultime
si impegnino a restituire, in termini di accoglienza e di solidarietà, in modo che nessuno possa essere
lasciato indietro, tutto quello che ci sarà erogato. Una volta finita l’emergenza, si potrà così tornare alle
attività normali e magari, partendo dall’esperienza realizzata, provare a pianificare insieme il piano
regionale per le politiche sociali in Calabria.

Pertanto, la proposta è rivolta direttamente ai decisori Regionali, Assessore alle Politiche Sociali della
Regione Calabria On.le Gallo.
“È il momento di realizzare un’operazione straordinaria di sostegno al Terzo settore calabrese. Si
propone la messa in campo di un intervento per sostenere le organizzazioni di Terzo settore (con
particolare attenzione alle associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale e cooperative
sociali) mediante la concessione di contributi a fondo perduto da erogare, non in base ad una faticosa
selezione di progetti, ma a tutte le organizzazioni che rispondano a requisiti minimi di continuità
operativa, di esperienza, di radicamento nei territori.
L’azione da realizzare è quella di sostenere le organizzazioni in quanto tali, nella certezza che la loro
presenza garantisce un livello di servizi ed un minimo di coesione sociale indispensabili nella crisi e nella
faticosa fase di ricostruzione.
Le risorse finanziarie possono essere reperite dai Fondi strutturali se necessario disimpegnando alcune
risorse FSE destinate a progetti di difficile realizzazione, o riattivando risorse di bandi già esperiti che a
conclusione della fase di valutazione delle proposte presentino residui significativi, che non verranno mai
messe a bando.

PROPOSTE E OBIEZIONI

La proposta ovviamente si presta ad obiezioni di tipo formale e procedurale cerchiamo di prevenire quelle
che possono essere le due principali obiezioni a questa proposta.
La prima è che i regolamenti, le procedure ed i criteri che guidano l’utilizzo dei Fondi comunitari sono
incompatibili con quest’idea: obiezione molto debole; se non ora, in situazione di estrema emergenza,
quando si potranno modificare regole e procedure che spesso, ed ora più che mai, ci appaiono troppo
pesanti ed incomprensibili.
E poi, per fortuna, in questi giorni sono frequenti sacrosante forzature ed intelligenti innovazioni delle
regole. E, per un principio di analogia, quel che vale per le imprese può valere anche per il volontariato e
il Terzo settore.

La seconda obiezione è che un intervento del genere potrebbe essere percepito come parziale e poco
incisivo.
Vi sono esperienze, know how e procedure di controllo che limitano al massimo questo rischio,
soprattutto attraverso il coinvolgimento di strutture che da anni operano per il sostegno e la qualificazione
del volontariato e del terzo settore.
Per la realizzazione di questa proposta si potrebbe attivare una collaborazione fattiva tra la Regione e la
rete Regionale dei Centri Servizi al Volontariato, organismi che negli anni hanno sviluppato una
significativa esperienza e che conoscono bene le realtà del Terzo Settore Regionale. L’esperienza dei
Centri Servizio al Volontariato della Calabria, se lo si ritiene utile, è a totale disposizione dell’Ente Regione
per l’attuazione della proposta.

I Centri di Servizio possono svolgere il ruolo di Segreteria tecnica e di monitoraggio operativo, in stretta collaborazione e sinergia con gli uffici regionali.
Ovviamente questa proposta, necessaria per attenuare i disagi imposti dall’emergenza sanitaria; ma
indispensabile in vista della fase di ricostruzione, che va precisata e ulteriormente dettagliata in alcuni
aspetti tecnico-operativi, a partire dall’individuazione delle risorse che possono essere rese disponibili,
speriamo possa essere accolta dal governo regionale.

Il Portavoce Forum Terzo Settore Cz /Soverato
Giuseppe Apostoliti





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