Un nuovo tassello si aggiunge al percorso avviato dal Municipio Roma 1 Centro verso la costruzione del Patto di comunità, strumento che lo stesso Municipio aveva presentato come “una prima risposta collettiva, coordinata, collaborativa, perché nessuno si senta escluso o abbandonato” e che ad oggi raccoglie oltre ottanta organizzazioni del territorio. È stata presentata, infatti, il 4 dicembre scorso, in occasione della Giornata internazionale del Volontariato 2020, la delibera di costituzione della Consulta del Volontariato Sociale del Municipio Roma 1 Centro.
«Abbiamo voluto avviare questo percorso con tutto l’impegno possibile», ha sottolineato Claudia Santoloce, presidente Commissione Politiche sociali, Politiche dell’immigrazione, Emergenza abitativa, Salute e Sport e Diritti della Persona del Municipio Roma 1. «La Consulta potrà sollecitare e portare proposte all’amministrazione: con la pandemia il supporto delle organizzazioni di volontariato è diventato sistemico all’amministrazione, e, trasformandosi a volte in servizio, ha portato e continua a portare aiuto concreto alla città».
Una bozza di regolamento sulla Consulta del Volontariato del Municipio Roma 1 Centro è stato protocollato a febbraio scorso. «Grazie ad un confronto serrato con il CSV Lazio», ha continuato Santoloce, «è stata presentata una bozza di proposta di delibera che, dopo un iter di quindici giorni per le osservazioni, sarà approvata in Consiglio, e la Consulta sarà operativa entro Marzo 2021». La Consulta del Volontariato Sociale del Municipio Roma 1 Centro, come ha più volte ribadito Santoloce, può diventare un organo di confronto, proposta, stimolo, «ancor più in questo momento in cui, a vent’anni dalla legge 328, si susseguono confronti su quanto quella stessa legge sia attuale, o sia piuttosto da revisionare in alcuni punti. Ecco, la forza del volontariato e di una partecipazione che anche dal volontariato proviene è fondamentale per revisionare una serie di progetti».
Le prossime tappe verso la Consulta del Volontariato Sociale del Municipio Roma 1
La Consulta del Volontariato Sociale del Municipio Roma 1, di cui faranno parte le associazioni di volontariato, le associazioni di promozione sociale e gruppi del volontariato con competenze specifiche nel settore sociale che operano sul territorio del Municipio da almeno un anno, ha quindi lo scopo di stimolare, attraverso la partecipazione delle organizzazioni impegnate sul tema, il coordinamento tra politiche pubbliche e interventi sociali diffusi, garantendo una più approfondita conoscenza del bisogno a favore di una programmazione dei servizi sociali ed una promozione dei diritti più aderenti alle esigenze reali.
Dopo i 15 giorni previsti per la raccolta delle osservazioni e l’analisi della Commissione consiliare, l’approvazione in Consiglio è prevista entro fine Dicembre , con la pubblicazione sul portale del Comune di Roma della modulistica necessaria per l’adesione e la candidatura alle cariche elettive.
«Il Codice del Terzo settore pone al centro la questione del rapporto tra enti di terzo settore ed enti pubblici in tutte le attività di interesse generale, individuandone forme privilegiate nella co-programmazione, la co-progettazione, l’accreditamento», ha sottolineato Mario German De Luca, CSV Lazio. Ora, ha ricordato De Luca, occorre costruire strumenti affinché il dettato di legge diventi pratica quotidiana: «Dopo gli inciampi e le tensioni all’interno delle amministrazioni pubbliche, i processi di partecipazione, finalmente centrali, sono sorretti da una robusta normativa di riferimento. E tra gli strumenti interessanti e per me innovativi c’è proprio il patto di comunità appena avviata nel Municipio. Senza dimenticare, però, che tutta la precedente esperienza durante l’emergenza ne è stato l’humus: non cessione di attività, non appalti di servizi, non delega al volontariato per fare cose che la PA non può fare, ma co-programmazione, co-organizzazione e co-gestione. Sono in molti ad affermare che quello della consulta sia uno strumento di relazione con gli enti del terzo settore arcaico, e per certi versi è anche vero ma se i regolamenti sono snelli, se le consulte sono luoghi in cui si co-organizza e si co-gestisce, allora anche uno strumento semplice e perfettibile come una consulta sarà luogo di partecipazione permanente».
In questi giorni, quindi si stanno raccogliendo osservazioni alla delibera di costituzione della Consulta, che, come ha ribadito la presidente del Municipio Roma 1 Centro Sabrina Alfonsi, è un passo in più sulla strada di un governo partecipato del Municipio: «In una metropoli come Roma, in un municipio che corrisponde ad una media città italiana, e in un contesto di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, è impossibile pensare di governare il territorio se non con una sistematica partecipazione di tutti. Ognuno deve fare la sua parte, cittadini, associazioni, persone direttamente interessate. Con il grande Patto di Comunità a fare sistema».
Con l’emergenza sanitaria da Covid 19, i problemi delle persone sono cambiati, sono cambiate le categorie di persone coinvolte nei problemi sociali, uno stravolgimento della domanda che richiede una totale ristrutturazione del servizio e delle sue finalità, ha ricordato l’Assessore alle Politiche sociali Emiliano Monteverde, «ma per poter fare tutto questo dobbiamo conoscere: ecco, il patto di comunità e la Consulta ce lo permetteranno».